Fotografia di stampa, 1979.
«Una famiglia Amish ascolta con attenzione una persona della Croce-Rossa a Lancaster, Pennsylvania, nel mese di giugno, prima di farsi vaccinare contro la poliomielite. I membri della setta Amish di solito evitano la vaccinazione per conservare il loro modo di vita semplice e rurale. Ma come dice uno di loro: ‟Ci faremo vaccinare. Non vogliamo nuocere ai nostri vicini inglesi (English neighbors)”. La diffusione della poliomielite tra gli Amish è la prima negli Stati Uniti dal 1972».
Archivi di AP Newsfeatures photo – APN Sunday Illustrations, 1979 / Collezione privata.
Sono cresciuto nella Contea di Lancaster in Pennsylvania, vicino a una comunità Amish e, anche se non avevo mai avuto l’intenzione di restare nella regione, dopo essermi laureato in sociologia, ho trovato lavoro presso l’Elizabethtown College, a 30 km da Lancaster. Dopo aver trascorso 15 anni a lavorare sulla società e la sua evoluzione, ho avuto il desiderio di capire come gli Amish arrivassero a convivere con la modernità. Sono venticinque anni che ci lavoro. Occorre precisare che sono cresciuto in una fattoria lattiera all’interno di una comunità mennonita, in un certo senso cugina degli Amish, poiché abbiamo condiviso gli stessi “antenati” tra il 1525 e il 1693, anno in cui, in Europa, gli Amish e i Mennoniti si separarono. Tra coltivazione agricola, antenati comuni e vicinanza geografica, avevo diversi motivi che mi spingevano ad interessarmi agli Amish.
I 310.000 Amish alla guida di cavalli e calessi – in inglese, l’espressione “horse-and-buggy” è sinonimo di “fuori moda” – sono presenti in 31 stati degli Stati Uniti e in 3 provincie canadesi. Anche se rappresentano meno di un millesimo della popolazione nordamericana, gli Amish sono ben riconoscibili grazie alla loro cultura, all’originalità dei loro usi e costumi e al loro aspetto. Benché gli Amish e la loro Chiesa non facciano attività di proselitismo, la particolarità dei loro usi e costumi li rende molto visibili nei media americani e molto presenti nella cultura popolare, alimentando l’immaginario collettivo americano. Inoltre, sono sempre più visibili poiché la loro popolazione raddoppia ogni ventennio, mentre il loro aspetto rimane praticamente lo stesso.
Le origini degli Amish risalgono al XVI secolo, all’epoca della riforma protestante, quando nel 1525 apparve in Svizzera un gruppo di anabattisti. Il termine anabattista non designa i cristiani non battezzati ma quelli battezzati due volte: la prima volta da bambini, ad opera della Chiesa cattolica, e la seconda volta da adulti, dalla loro Chiesa fondata di recente. A causa del loro rifiuto del battesimo dei bambini e della loro richiesta di una separazione tra Stato e Chiesa, il governo svizzero li perseguiterà con una serie di editti, ripetute incarcerazioni e perfino esecuzioni, allo scopo di frenare la diffusione di un movimento che, agli occhi delle autorità, rappresentava una minaccia per l’alleanza di lungo tempo tra potere politico e Chiesa.
Un sarto anabattista
Per gli anabattisti, tale persecuzione dimostra il carattere immorale, ingiusto e violento del mondo “esterno”, confermando così il loro rifiuto della società temporale e materialista. Tra il 1527 e gli anni 1600, le autorità uccidono centinaia di anabattisti. Per gli Amish, questo martirio sarà un momento fondatore. Nel 1693, mentre le persecuzioni continuano, gli anabattisti si dividono tra il Canton Berna e l’Alsazia. Jakob Ammann (o Amman), un nuovo convertito del cantone di Berna, si trasferisce in Alsazia dove fonda la Chiesa che prenderà presto il nome di Amish, da Amman. Figlio di un sarto e, molto probabilmente, sarto anche lui, sin dall’inizio sottolinea il ruolo centrale delle regole d’abbigliamento per stabilire un confine tra la sua nuova Chiesa e il resto del mondo.
Ritratto di Hans Jacob Amman
“Hr. Hans Jacob Amman, der beruemte Artzet in Zürich, ist sëlig ferscheiden A°. 1658. Ae.t72”, incisione del XVII secolo.
Collezione privata.
Dal 1702, quasi dieci anni dopo la nascita del movimento, il prete cattolico alsaziano Antoine Rice scrive che gli Amish sono identificabili per il fatto che gli uomini si fanno crescere la barba lunga e che le donne, come gli uomini, indossano solo indumenti in lino, sia d’estate che d’inverno2. In risposta, per rafforzare le diverse identità dei due gruppi, gli anabattisti che si oppongono a Amman portano la barba corta e si vestono come i cattolici. Jacob Amman decreta, a sua volta, che i membri della sua Chiesa che seguono la moda rasandosi e portando vestiti “pretenziosi” devono essere scomunicati. La distinzione che emerge allora tra gli Amish e gli altri anabattisti si annida nei più piccoli dettagli. Mentre gli anabattisti svizzeri usano tasche e bottoni, gli Amish continuano a chiudere i loro cappotti con i ganci, ancora oggi utilizzati dagli uomini per gli abiti della domenica. Un proverbio popolare, che sembra sia stato inventato da un critico degli Amish, dice ironicamente:
“Die mit Hacken und Ösen wird der Herr erlösen,
Die mit Knöpfen und Taschen wird der Teufel erhaschen.”
Quelli che portano i ganci saranno salvati da Dio,
Quelli che portano tasche e bottoni saranno rapiti dal diavolo.
America old-fashioned
A seguito del decreto di espulsione degli anabattisti d’Alsazia del 1712 e fino agli anni 1850, molte famiglie Amish emigrano nei Paesi Bassi e poi in Nord America alla ricerca della libertà religiosa. Nel corso del XIX secolo, gli indumenti degli Amish si confondono con quelli di numerose comunità rurali degli Stati Uniti. Ma, a partire dagli anni 1880, una forte divisione in seno alla Chiesa Amish porterà alla fondazione degli Amish del Vecchio Ordine (Old Order Amish). Questo movimento si sviluppa in contrapposizione alla forte industrializzazione della società americana. Di conseguenza, gli abiti Amish restano invariati nel tempo, diventando sempre più riconoscibili alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX secolo, quando l’abbigliamento della società cambia con la diffusione del prêt-à-porter di massa. L’abito Amish si cristallizza per diventare un simbolo religioso.
Fotografia di un Amish, circa 1855.
Collezione privata.
A partire dal 19373 – anno in cui l’ultima congregazione Amish europea, situata in Germania, viene sciolta – gli Amish sono presenti solo negli Stati Uniti e in Canada. Oggi, continuano a osservare le credenze cristiane tradizionali, a cercare di mettere in pratica l’insegnamento di Gesù e a battezzare solo i giovani adulti tra i 18 e i 24 anni. Solo i bambini nati da coppie Amish diventano membri della Chiesa, come fa circa l’85% dei giovani che si fa battezzare, impegnandosi così a osservare le regole della Chiesa.
La vita quotidiana degli Amish ruota intorno a un tipo di parrocchia o congregazione chiamata church district. Ogni distretto, circoscritto da frontiere fisiche come strade, ruscelli e recinzioni, è composto da 20 a 40 famiglie. Gli Amish chiamano “inglesi” i loro vicini perché parlano inglese, a differenza di loro che parlano il tedesco della Pennsylvania (Pennsylvania German o Pennsylvania Dutch), un dialetto di origine alsaziana. Ogni domenica mattina, i membri del distretto si riuniscono per tre ore, in casa o nel fienile di uno dei membri, per esercitare il loro culto.
Oggi, le pratiche sociali degli Amish includono il pacifismo, la valorizzazione dell’umiltà e della vita comunitaria ma anche il divieto di continuare gli studi dopo l’eighth grade (la licenza media) – poiché la corte federale ha vietato le scuole Amish oltre i 14 anni –, la messa al bando dei veicoli a motore e dell’elettricità delle reti pubbliche, il divieto della televisione, dei telefoni e dei computer, anche se molti giovani Amish utilizzano gli smartphone e i social media prima di essere battezzati, ed infine l’obbligo di indossare il costume tradizionale.
Fashion district
Questa serie di divieti, così come il modo di vestire, crea una solida frontiera tra la vita degli Amish e la cultura americana mainstream. Tale divisione è alla base della vita religiosa degli Amish, che non vogliono rinunciare a una separazione visibile dal resto della società secolarizzata che li circonda. Così, la Chiesa Amish si oppone con fermezza al fatto che i suoi membri seguano la moda: comprare vestiti alla moda può portare alla scomunica. Molte credenze Amish legate al quotidiano hanno quindi implicazioni sociali: i vestiti Amish separano ma creano anche un senso di appartenenza molto forte a un gruppo.
Se è vero che ognuna delle quaranta comunità Amish esistenti ha un abbigliamento leggermente diverso, i codici e le pratiche di abbigliamento fondamentali sono condivisi da tutte le comunità. In linea generale, il plain dress o garb – il termine è in uso in altre comunità cristiane – si definisce come un abito semplice, di aspetto e taglio tradizionali, modesto e realizzato in tessuti robusti. Tutte le comunità vietano i cosmetici, i tatuaggi e i gioielli, inclusi gli anelli di fidanzamento e le fedi, sono autorizzati soltanto gli anelli in rame perché si ritiene che siano un rimedio efficace contro l’artrite. E mentre gli orologi da taschino sono accettati sia per gli uomini che per le donne, quelli da polso sono vietati. In tutti i distretti, le donne indossano una cuffia (Kapp) e tutti gli uomini si lasciano crescere la barba, solo l’età in cui smettono di tagliarla varia a seconda della comunità: alcuni non la tagliano più dopo il battesimo, altri dopo il matrimonio. Gli uomini non devono indossare la cravatta, considerata come un ornamento inutile e superficiale, e nessuno porta la cintura, mentre in alcune comunità sono autorizzate le bretelle.
Cartolina degli anni 1910-1960, Pennsylvania.
Collezione privata.
Cartolina degli anni 1910-1960, Pennsylvania.
Collezione privata.
Cartolina degli anni 1910-1960, Pennsylvania.
Collezione privata.
Cartolina degli anni 1910-1960, Pennsylvania.
Collezione privata.
Da lontano, gli Amish sembrano tutti uguali. Ma se li si guarda con più attenzione, si scopre un mosaico di dettagli che, proprio a causa dell’uniformità dell’abbigliamento, è ricco di significato e di differenze di genere, età, riti di passaggio, stato civile, obbedienza, riti religiosi... I vestiti rivelano dei piccoli indizi sulla conformità degli individui alle norme del gruppo. L’ampiezza della tesa di un cappello, la lunghezza dei capelli, le dimensioni di una cuffia, la lunghezza di una gonna e il colore delle scarpe e delle calze indicano in modo discreto il grado di adesione all’ordine Amish (Amish Ordnung). Queste leggere variazioni annunciano chiaramente al resto della comunità se si è liberali o conservatori, se ci si vuole distinguere e sfidare le regole o, al contrario, esprimere la propria obbedienza alle leggi della Chiesa. I tagli dei capelli e dei vestiti indicano la lealtà nei confronti della Chiesa. «Osservare il modo in cui un bambino è vestito, rivela sempre il cuore di sua madre», mi ha detto una donna. Gli Amish ritengono che le maniche arricciate e con volant, i minuscoli fiocchi all’altezza dei gomiti degli abiti, danno un’idea della famiglia in cui le giovani donne sono state educate. Gli Amish pensano che ci sia un legame diretto tra il loro abbigliamento e le loro convinzioni religiose, tra il loro aspetto esterno e la loro intima devozione. L’abito è probabilmente il primo barometro dell’umiltà e della lealtà alla Chiesa.
Fotografie di un uomo e di un ragazzo Amish in una strada commerciale di Lancaster, Pennsylvania, primo decennio del XX secolo.
Collezione privata.
Fotografie di una donna Amish in una strada commerciale di Lancaster, Pennsylvania, primo decennio del XX secolo.
Collezione privata.
L’individualismo è il valore che separa più profondamente la cultura Amish dal resto della società americana. E il modo di vestire ne è indubbiamente il segno più visibile. Gilles Lipovetsky nel suo libro L’Impero dell’effimero afferma che il mondo effimero della moda con la sua celebrazione dello spettacolo e della superficialità caratterizza la cultura moderna4. Nella nostra cultura contemporanea in cui l’abito esprime, o deve esprimere, l’individuo, le sue preferenze così come il suo status sociale, utilizziamo la moda – gli stili, i colori, le marche... – per esternare le diverse sfaccettature della nostra individualità e definire il modo in cui ci presentiamo agli altri. Gli ornamenti esprimono un modo di essere, di esser visti e di essere riconosciuti. All’interno della società Amish, l’individuo rinuncia a utilizzare la moda come mezzo di espressione. Le regole decretate dal gruppo non sono solo segnali “etnici” di appartenenza a un gruppo, ma anche il segno della sottomissione all’autorità della comunità e della rinuncia alla propria espressione individuale a vantaggio della Chiesa.
Inoltre, i membri rivestono in un certo senso “la divisa aziendale” perché sono in servizio permanente in qualità di rappresentanti della loro comunità. L’abito semplice, fondamentale sia per l’identità individuale che del gruppo, è ciò che permette di esprimere lealtà e appartenenza alla Chiesa. Il costume tradizionale Amish adempie quindi a diversi doveri sociali: 1. Indica che un membro fa riferimento a un ordine collettivo (Amish ordnung); 2. Impedisce l’uso dei vestiti a fini individuali; 3. Promuove l’uguaglianza; 4. Sostiene l’identità del gruppo; e 5. Traccia dei confini simbolici intorno al gruppo.
Fotografia di stampa, 1940.
Lancaster, Pennsylvania, novembre 1940: un Amish vota, vestito in abito tradizionale hook-and-eye.
Collezione privata.
L’abbigliamento codificato non è solo uno strumento di controllo sociale, gli Amish del vecchio ordine pensano che l’abito semplice deve riflettere i valori biblici di umiltà, modestia, sacrificio personale, semplicità e separazione dal mondo. I vestiti, riassume un membro del vecchio ordine, devono essere “curati, monocolore, semplici, economici e coprire tutto il corpo”. Il libro di catechismo degli Amish, 1001 Questions and Answers on the Christian Life, consacra nove pagine e 43 domande al tema dell’abbigliamento, al secondo posto dopo la voce “paradiso” … Il controllo sul vestiario non viene fatto risalire alle Scritture ma è accettato in quanto tradizione della Chiesa, così come approvata da Dio.
Un Amish interrogato paragona il loro abito all’uniforme della polizia, in quanto incarna la funzione. Un altro leader Amish pensa che gli uomini della comunità non dovrebbero vergognarsi di essere identificati con la loro Chiesa e con Dio, dal momento che gli uomini sono generalmente fieri della loro uniforme, che rappresenta sempre un modo di incarnare un potere, di segnalare la propria sottomissione a un ordine e la propria differenza dal resto del mondo.
Cappelli di paglia e wringer washer: le attività quotidiane
Le madri realizzano i vestiti da donna e a volte anche le camicie dei membri della famiglia. Ma la maggior parte dei vestiti, in particolare gli abiti da uomo, sono realizzati dai sarti della comunità Amish. Scarpe, camicie e biancheria intima vengono acquistati nei negozi al dettaglio, perlopiù gestiti dagli Amish. Gli emblematici cappelli e cuffie sono sempre realizzati all’interno della comunità. Nella comunità di Lancaster, i cappelli di paglia, indossati dagli uomini nella stagione estiva, sono fatti di paglia di riso intrecciata, importata dalla Cina e acquistata in negozio, poi ritagliata alla maniera Amish. Perciò, le materie come le forme variano molto a seconda della comunità.
Gli Amish non si vestono solo di nero e di bianco, come alcuni stereotipi suggerirebbero. La maggioranza delle comunità rifiuta il rosso, l’arancione e il giallo accesi, così come tutti gli abbinamenti di colori sgargianti. I colori più comuni utilizzati dagli Amish sono di preferenza scuri: viola, blu, marrone, verde, grigio, oltre al nero e al bianco. Nei gruppi più progressisti, gli indumenti dei bambini, in particolare i vestiti delle bambine, sono realizzati perlopiù nei colori pastello: verde, lavanda... e con stoffe a tinta unita poiché i tessuti stampati e a fantasia sono vietati. Tuttavia, un maggior approfondimento delle comunità Amish mostra ancora una volta che, sebbene seguano regole comuni, ogni comunità stabilisce i suoi colori predominanti.
Pubblicità per una lavatrice Maytag, 1916.
Collezione privata.
Vecchio modello di lavatrice Maytag, anni 1950.
Collezione privata.
La cultura Amish si fa sentire perfino nella cura degli indumenti. La questione è ancora più importante dal momento che i bambini sono numerosi e che essenzialmente la vita degli Amish è di tipo rurale e ruota intorno alle fattorie. La madre di famiglia ha il compito di lavare e stirare gli indumenti. Gli Amish più tradizionalisti utilizzano lavatrici a manovella mentre i più progressisti si sono adeguati, scendendo a compromessi. Poiché gli Amish rifiutano l’allacciamento alla rete elettrica, utilizzano gruppi elettrogeni che producono elettricità o aria compressa per far funzionare piccole lavatrici a tamburo, diffuse negli anni ‘50, spesso di marca Maytag o Haag, sviluppando così un mercato dell’usato di queste vecchie lavatrici senza programmatore elettronico ed economiche. Rulli asciugatori e a volte piccole centrifughe, le asciugatrici sono vietate, permettono una pre-asciugatura del bucato prima di stenderlo sui fili all’aperto, immagine stereotipata della rappresentazione degli Amish5.
Gli indumenti circolano all’interno delle famiglie, spesso numerose, in particolare tra i bambini. Ma ancora più importante, i quilt6 – capi in tessuti trapuntati – vengono tramandati con cura nelle famiglie Amish, come del resto avviene in molte famiglie rurali americane.
Se per la comunità l’abito è così importante, è perché rappresenta un modo di apparire ma anche di essere. Vestiti con questi indumenti singolari, i bambini imparano ad agire, pensare e sentire come un Amish fin dalla culla. Salvo qualche piccola differenza, si vestono come i loro genitori, in particolare i ragazzi che indossano degli abiti con gli stessi tagli, colori e abbinamenti dei loro padri.
Coppia Amish, figurine souvenir in alluminio, anni 1960.
Collezione privata.
Malgrado queste forme di trasmissione e la rigidità delle regole, gli Amish, come tutte le comunità, sono preoccupati che tali pratiche vengano meno. I leader Amish temono più di tutto l’abbandono dell’abito tradizionale a seguito di un’assimilazione alla cultura dominante della società americana. Un uomo Amish mi ha descritto come l’abbandono dell’abito Amish, la “svestizione” potrebbe arrivare: «prima, diceva, veniamo autorizzati a toglierci i berretti, poi i lati dei cappucci, poi i cordoncini; i vestiti delle donne diventano sempre più corti e attillati e i copricapi un po’ più piccoli; e poi, a un certo punto, senza sapere bene come, il mantello viene abbandonato. Ovviamente, il grembiule sarà già sparito molto prima. A breve, ogni pretesto sarà buono per abbandonare il nostro abito: braccia scoperte, scollature profonde, corsetti attillati e gonne corte. Questo non avverrà in un anno e nemmeno tra una generazione... ma quello che è accaduto con il berretto dimostra che sono in atto grandi cambiamenti», disapprovava, con una certa inquietudine.
Gli Amish e Madison Avenue7
I codici di abbigliamento Amish sembrano tanto complicati quanto restrittivi ma, agli occhi degli Amish, li liberano dal peso della scelta. Anche se le ragazze incalzano le loro madri per comprare il colore pastello giusto che corrisponda a quello delle loro amiche, sono meno soggette alle evoluzioni della moda. Gli Amish possono sembrarci ossessionati dall’abbigliamento e dalla moda ma, allo stesso tempo, si sottraggono alle regole dettate da Madison Avenue. I gusti degli Amish, essendo regolati dalla Chiesa, non seguono né gli stilisti, né le celebrità people.
Pennsylvania The Little Red Schoolhouse, poster, 1939
Collezione privata.
Ormai è chiaro, i vestiti sono il simbolo e il segno più caratteristico dell’identità Amish. Senza l’uniforme civile – the plain garb – l’identità pubblica di un Amish rimarrebbe invisibile. Anche nella stessa cerchia degli Amish, l’abbigliamento gioca un ruolo centrale che rivela degli indizi sullo status sociale e sull’adesione al gruppo di chi lo indossa. Se la sfida principale di una collettività è di controllare l’individualismo e assicurare il coinvolgimento di ogni membro, l’abito codificato degli Amish svolge questo ruolo. Nel quotidiano, il costume tradizionale crea un divario culturale che rinchiude e separa, ma che unisce i membri dando loro un’identità comune anche nella vita privata, al riparo dal mondo. Manifestazione simbolica di una controcultura, l’abito Amish non esprime soltanto il rifiuto delle marche e degli stilisti, ma di tutti i valori di una cultura consumistica iper-moderna.
Eppure, le immagini sono affascinanti. La loro immagine e, in particolare, quella dei loro vestiti, è una costruzione sociale e mediatica allo stesso tempo utopica e nostalgica. Molti agricoltori Amish, ad esempio, non praticano l’agricoltura biologica, anche se alcuni, con l’impennata dei prezzi, cominciano a praticarla. Ma, di fatto, gli Amish sono in rotta con la cultura americana mainstream. Paradossalmente, il rifiuto Amish dell’iperconsumo e di Madison Avenue serve da modello all’industria della moda.